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L'anno sabbatico di Klopp: il suo gegenpressing tornerà, ma non in Inghilterra

Raffaele R. Riverso
Un murales dedicato a Klopp
Un murales dedicato a KloppProfimedia
Il tecnico tedesco ha assicurato che "conoscendomi, non posso stare senza fare niente. Ma certamente non allenerò un club o una Nazionale per almeno un anno, non voglio farlo".

L'addio di Jurgen Klopp al Liverpool non può lasciare indifferente nemmeno il tifoso neutrale. Non esiste - e non può esistere - un appassionato di calcio che non si sia dispiaciuto quando ha saputo che il tecnico tedesco avrebbe lasciato Anfield Road.

"Posso capire che sia uno shock per molte persone in questo momento, quando lo senti per la prima volta. Il fatto è che, come posso dire, sono a corto di energie".

Arrivato ad Anfield, nel lontano 2015, Klopp ci aveva messo ben poco a riportare un club in piena crisi d'identità ai vertici del calcio europeo. Finali di Champions ed Europa League - con fortune alterne - e soprattutto il titolo di Premier League. Sì, ancor più di quello di campione d'Europa.

Campioni 30 anni dopo

E già, perché i tifosi reds sono rimasti a digiuno per ben 30 anni, subendo inermi il sorpasso dell'odiato Manchester United che guida ancora oggi l'albo d'oro del campionato inglese con un titolo in più: 20-19.

Trofei a parte, però, Klopp è riuscito a diventare immediatamente un tutt'uno con il club inglese, uno di loro, sposandone la filosofia e portando il suo calcio tutto rock'n'roll nella città dei Beatles. Un rapporto di stima e rispetto reciproca come dimostra il fatto che "il club sa tutto già da novembre".

Amore verso la propria società che il manager tedesco ha declinato sia in campo che fuori assicurando che "mai e poi mai allenerò un'altra squadra inglese, al 100%.  Non e possibile". E, conoscendo il tipo, c'è da mettere la mano sul fuoco sul fatto che non lo farà mai: "Amo assolutamente tutto di questo club, amo tutto della città, amo tutto dei nostri tifosi, amo la squadra, amo lo staff".

Anno sabbatico

Klopp ha bisogno di ricaricare un po' le pile e lo farà prendendosi un anno sabbatico, bloccando sul nascere i cattivi pensieri di chi era pronto ad assicurare che al suo addio al Liverpool sarebbe seguito il "sì" alla nazionale tedesca.

E, invece, no. Quantomeno non subito: "Se mi venisse chiesto se lavorerò ancora come manager in questo momento direi di no", ha ammesso confermando il suo anno sabbatico.

Questo, però, non vuol dire che non lo rivedremo mai più su una panchina. Fortunatamente per tutti, infatti, il suo gegenpressing tornerà a terrorizzare le difese rivali: "Certo, mi conosco, non posso stare senza fare niente. Certamente non allenerò un club o una Nazionale per almeno un anno, non voglio farlo".