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Il vortice da incubo di Pellegrini, espulso con l'Italia e inerme capitano della Roma

Antonio Moschella
Lorenzo Pellegrini
Lorenzo PellegriniEmmanuele Ciancaglini / GETTY IMAGES EUROPE / AFP
Il numero 10 azzurro, il cui rosso diretto ha propiziato il recupero del Belgio ieri sera, vive un momento difficilissimo tra nazionale e club

Sembra che su Lorenzo Pellegrini aleggi una maledizione. E per di più all'Olimpico, lo stadio che dovrebbe essere casa sua. L'espulsione, per giunta diretta, rimediata ieri al 38esimo di un Italia-Belgio nel quale gli azzurri stavano dominando, e che ha causato la punizione che ha portato al gol che ha poi scatenato la rimonta dei rivali, ha confermato il suo periodo negativo. Capitano della Roma e numero 10 della nazionale azzurra, il classe 1996 sta vivendo un momento tristissimo, che ha avuto nello scivolone, in tutti i sensi, contro il Belgio, la culminazione.

Un intervento totalmente fuori tempo e dopo essersi mal piazzato nel momento in cui, da mezzapunta centrale, doveva ricevere un passaggio per far ripartire l'azione in una zona nevralgica, quello su Theate. Un intervento da principiante, non degno di un numero 10 dell'Italia, e che forse dimostra chiaramente quanto la sua mediocrità attuale abbia coinvolto anche la stessa nazionale tutta. 

Un'eredità mal raccolta

Perché, se è vero che un tempo la numero 10 dell'Italia l'hanno vestita fenomeni il cui nome non deve nemmeno essere ricordato, oggi l'eredità che è sulle sue spalle si è rivelata troppo pesante per essere sostenuta dalla sua spina dorsale e dai suoi muscoli, confermatisi troppo fragili. Ma fragile non è soltanto il suo corpo quanto soprattutto la sua testa. Visto come un degno erede degli illustri centrocampisti usciti dal vivaio giallorosso come Daniele De Rossi e Albero Aquilani, Pellegrini è stato forse insignito di un carico di aspettative eccessivo.

La crisi della Roma, che in meno di un anno solare ha cambiato tre allenatori, si riflette in parte anche nella centralità del suo ruolo. Dal carattere poco combattivo e risoluto, come evidente in occasione di un rigore sbagliato dopo un tiro debole e impaurito anni fa in un match caldissimo contro la Juventus - e sempre all'Olimpico - l'attuale capitano romanista è chiaramente stato schiacciato dalle tante responsabilità affibbiategli. 

Le statistiche di Pellegrini nella Serie A 2024-25
Le statistiche di Pellegrini nella Serie A 2024-25Flashscore

Un uragano di critiche

Sempre visto come una sorta di "rampollo" di Francesco Totti e dello stesso De Rossi per via della sua romanità, in giallorosso Pellegrini non se l'è sentita di prendersi la '10', lasciata ormai intonsa da quando si è ritirato il 'Pupone'. Tuttavia, il suo essere capitano della Roma, il tutto dopo un lungo cursus honorum che lo ha visto percorrere piccole tappe fino alla proclamazione definitiva di 'leader' nell'estate del 2020. L'addio di Edin Dzeko, che era stato l'erede di De Rossi, lo aveva portato a questo status. Uno status che, tuttavia, non gli ha permesso di effettuare il definitivo salto di qualità a livello psicologico.

Quello capitolino, specialmente quello attorno alla Roma, è un ambiente difficile, nel quale si perdonano poche cose. E forse proprio la sua mancanza di carattere in un contesto ruvido non gli ha fatto trovare la spinta emotiva giusta per scampare a svariate critiche, le ultime delle quali quelle relative a un suo coinvolgimento nell'esonero proprio di De Rossi come allenatore giallorosso. Qualcosa che lo stesso Pellegrini ha fatto capire di non aver nemmeno potuto concepire, come dimostrato anche da un eloquente post su Instagram.

Quell'espulsione all'Olimpico, un posto che non riesce proprio a sentire come casa e nel quale è stato fischiato, ha ulteriormente peggiorato la sua situazione. Stavolta, per la prima occasione, a pagarne le conseguenze è stata un'Italia che, probabilmente, in undici contro undici avrebbe portato a casa la terza vittoria consecutiva in Nations League. Rientrato a Trigoria oggi stesso per via della squalifica, il capitano giallorosso dovrà rialzarsi quanto prima. Un compito piuttosto arduo, con la sfida in casa contro l'Inter in programma domenica 20 ottobre.