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Bertolini: "Un ct uomo è ritorno al patriarcato, il volo di ritorno è stato allucinante"

Bertolini
BertoliniProfimedia
L'ex ct delle azzurre si confessa al Corriere, ripercorrendo il Mondiale giocato malamente e la scelta del nuovo allenatore.

A qualche settimana dall'addio alla Nazionale italiana di calcio dopo il fallimento della spedizione azzurra ai Mondiali femminili, l'ormai ex ct Milena Bertolini ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera.

Bertolini ha ripercorso alcuni momenti molto chiacchierati conseguenti all'eliminazione dalla Coppa del Mondo come quello relativo al volo di ritorno e al comunicato scritto dalle stesse calciatrici 'contro' di lei: "Finita la partita col Sudafrica sono andata a consolare le giovani, mentre le altre mi scansavano. C’era troppa rabbia in spogliatoio per fare discorsi. Non è vero che mi sono chiusa in camera. È vero che loro si sono riunite e hanno scritto quel comunicato. Il volo di ritorno è stato allucinante. C’è chi non ha più avuto il coraggio di guardarmi in faccia né di salutarmi".

L'attrito tra giovani e veterane

Sulla causa della prematura uscita dai giochi, secondo Bertolini "il cambio generazionale, giusto e necessario, ha creato problemi di equilibri all’interno della squadra".

Ripercorrendo l'evoluzione del Mondiale azzurro, iniziato già tra le polemiche dopo l'esclusione di Sara Gama, la ct ricorda: "Vedevo sorrisi, allenamenti partecipati, giovani entusiaste: mi sembrava che la professionalità prevalesse su qualsiasi necessità individuale. Ma dalla partita con la Svezia, quando sono diventate titolari le piccole, chi non ha giocato ha messo il muso. E l’atmosfera è cambiata".

Il nuovo ct

"La forza del Mondiale 2019 era stata una squadra di donne, con un c.t. donna, capace di fare gruppo. Questo, per l’Italia, era stato il cambiamento culturale. Dove sono oggi le donne negli staff della serie A femminile? Forse il 10%... Siamo considerate immagine: le quote rosa diventano necessarie. E noi ci mettiamo del nostro, siamo le peggiori nemiche di noi stesse: aveva ragione Murgia quando diceva che servono due donne per far fuori una donna. Ma così andiamo indietro, torniamo al patriarcato".

Il riferimento è ovviamente alla scelta di nominare un allenatore uomo, Andrea Soncin, ufficializzato qualche giorno fa.

Su Soncin dice: "Gli auguro il meglio ma andava cavalcata quell’onda positiva".