Perché Lionel Messi ha scelto l'Inter di Miami?
Di solito, a muovere un calciatore sono due fattori: l'ambizione e/o il danaro. Fosse stato per soldi, Lionel Messi avrebbe accettato i 400 milioni offerti dall'Al Hilal. Se, invece, a prevalere fosse stata la voglia di continuare a giocare e vincere ai massimi livelli, la Pulga avrebbe scelto il Barça.
Ed è per questa ragione che è legittimo - e, per certi versi, doveroso - chiedersi perché Leo abbia deciso di accettare l'offerta di David Beckham e, quindi, di trasferirsi assieme a tutta la famiglia, a Miami. Lasciando milioni di "orfani" in riva al Mediterraneo.
In Arabia mai
Ebbene è innanzitutto fondamentale essere consapevoli che in nessun momento - ossia mai - la famiglia Messi ha preso in considerazione la possibilità di andare a vivere in Arabia Saudita.
A differenza di Cristiano Ronaldo, il crack rosarino e Antonela, a Riad, ci vanno volentieri per qualche giorno a girare uno spot pubblicitario, ma nulla più. Quello saudita non è il loro stile di vita e i soldi, fortunatamente, non possono comprare la felicità. Non la loro, evidentemente.
E il fatto che Messi non sia riuscito a essere felice in una città spettacolare come Parigi è un chiaro segnale di come l'ipotesi di un trasferimento nella penisola arabica non sia mai stata una possibilità reale, nonostante qualcuno del clan Messi (padre e fratelli) gli abbia fatto notare che in appena due anni avrebbe guadagnato ben 800 milioni di euro.
Niente da fare. A Messi "bastano" i 50 a stagione garantiti da Beckham, che diventeranno 100 grazie agli sponsor, alle serie tv e a tutto il resto di attività collaterali di cui sarà protagonista negli States il sette volte Pallone d'Oro.
Tanta voglia di Barça, però...
Il Barça, dalla sua, gli offriva "un euro in più di quanto guadagna Rober Lewandowski" che intasca, ogni anno, una ventina di milioni di euro.
Il club blaugrana non poteva arrivare a certe cifre. Tuttavia, assicurandogli che sarebbe stato il più pagato della rosa, l'obiettivo di Joan Laporta era quello di fargli capire quanto fosse importante per lui e tutti i tifosi culé il suo ritorno al Camp Nou, il colosseo che lo aveva reso immortale.
Un'offerta che Messi aveva accettato di buon grado, perché Leo all'ombra in Catalogna ha vissuto gli anni migliori della sua vita e della sua carriera. Tuttavia, il presidente del Barcellona non poteva garantirgli l'iscrizione immediata per ragioni di Fair Play Finanziario. Qello della Liga che, a differenza di quello della Uefa, è implacabile.
La Liga, infatti, considera ancora troppo alto il monte ingaggi della società catalana che, quindi, prima di tesserare un nuovo calciatore dovrà fare spazio al suo stipendio. E Messi non si è fidato di Laporta.
Non si è fidato dello stesso presidente che due anni fa gli aveva assicurato il rinnovo per poi spedirlo a Parigi: "Non volveo trovarmi di nuovo nella situazione di dover aspettare di vedere cosa sarebbe successo, lasciando il mio futuro nelle mani di qualcun altro". Qualcuno si sente di dargli torto?