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La prima grande avventura di De Zerbi, un visionario in una piazza bollente

Roberto De Zerbi
Roberto De ZerbiAFP/Canva
Approdato al Vélodrome, uno degli stadi più esigenti d'Europa, l'allenatore bresciano dovrà dimostrare coi fatti di essere capace di reggere la pressione di un ambiente passionale ma complicato

Roberto De Zerbi è un uomo del Nord. Ma fino a un certo punto. Perché nonostante sia nato a Brescia e i primi veri passi nel mondo del calcio li abbia mossi al Milan, la sua carriera da calciatore e da tecnico si è sviluppata in anfratti principalmente meridionali. O, per lo meno, di stampo meno ligio rispetto a quello della sua terra natale. Avellino, Foggia, Catania, Napoli, Palermo e Benevento, solo per citare le più note, sono le destinazioni in cui la sua indole concreta e ordinata è stata smussata dall'allegria tipica del Sud. 

Un'allegria che però ben si sposava con il suo modo di giocare piuttosto autarchico in quanto fantasista che amava girare intorno alla prima punta, senza però avere una posizione definita. Se, però, da calciatore De Zerbi era difficilmente inquadrabile dal punto di vista tattico, come allenatore ha in qualche modo cambiato approccio, senza però rinunciare all'estro dei suoi giocatori più dotati. Fervente ammiratore di Marcelo Bielsa e Zdenek Zeman, due "perdenti di successo" votati all'attacco e al divertimento dei tifosi, anch'egli ha sempre anteposto la bellezza al risultato.

Il calendario dell'OM
Il calendario dell'OMFlashscore

Stimoli

Ora, esattamente dieci anni dopo l'arrivo del guru argentino oggi allenatore dell'Uruguay, occupa la panchina di un Vélodrome infuocato come non mai. L'ambiente che aleggia sul Marsiglia, infatti, è di quelli danteschi, dove tra il Paradiso e l'Inferno c'è un'infinitesimale strettoia, dove quasi nessuno riesce a infilarsi. Al Vieux Port o ti amano o ti odiano, a seconda di come vadano le cose. E se lo stesso Bielsa, che da sempre ha preferito la prestazione al mero risultato, è riuscito a farsi amare per sempre nonostante non abbia riportato l'OM in Champions League, De Zerbi ha trovato in riva al Mediterraneo francese la sfida più elettrizzante del momento.

Lo stimolo è fortissimo, perché il Marsiglia è la sola squadra di Ligue 1 capace di vincere la Champions League ed è storicamente la più seguita di tutto il paese vicino. Per molti simile alla Napoli che lui ha conosciuto in un anno e mezzo, quando alcune sue scintille illuminarono, seppur in modo effimero, l'allora stadio San Paolo, questa città gli sta presentando un'opportunità unica. Quella della sua prima vera avventura in un club prestigioso e che ha nel mirino qualcosa di grande.

Pressione

Da sempre molto propenso a puntare su idee nuove, l'allenatore italiano deve innanzitutto dimostrare di poter gestire l'incessante pressione della piazza locale. Una piazza nella quale negli ultimi anni si sono registrati molti incidenti, ivi compresa la folle invasione degli ultras al centro di allenamento della squadra. Ma le ambizioni di De Zerbi vanno di pari passo con quelle del Marsiglia, il cui presidente Pablo Longoria ha scommesso forte su di lui. La voglia di vedere un gioco fatto di tanto possesso e di transizioni offensive è fortissima in uno stadio dove ultimamente di spettacolo se n'è visto davvero poco.

E, dunque, spazio anche ad acquisti che stuzzicano la fantasia dei tifosi. Gli argentini Rulli e Carboni, sinonimo rispettivamente di esperienza e fantasia. Il franco-danese Hojberg, un centrocampista affidabilissimo. E l'attaccante Greenwwod, enfant prodige che cerca la sua rivincita personale e professionale in un luogo dove un solo gol può smuovere il terreno. Come ciliegina sulla torta, è arrivato anche il centravanti Wahi, che a 21 anni può davvero saltare altissimo dal trampolino del Vélodrome, dove i supporter locale sono già pronti a preparare l'inferno. Un inferno nel quale De Zerbi e i suoi dovranno imparare a sudare ed essere più forti, per non finire sciolti dall'eccessivo calore di una piazza unica in Francia.