Liga: un grande Barcellona conquista il Bernabeu con un poker firmato dal tridente
Ci sono state due partite per tempo in questo Real Madrid-Barcellona. Nella prima i padroni di casa hanno mostrato qualcosa in più, ma sono andati in gol soltanto in fuorigioco con Kylian Mbappé, che si è visto annullare dal Var il suo primo gol nel suo primo Clásico. Nella seconda, invece, sono stati gli ospiti a proporre davvero qualcosa in più e, soprattutto, a essere totalmente concreti quando contava, ottenendo un trionfo che adesso significa un vantaggio di ben sei punti in classifica. Da leader assoluti.
E il tremendo 0-4 rifilato dai blaugrana ai merengue, con quattro reti arrivate in 40 minuti, è stato figlio di un approccio totalmente diverso alla partita, oltre che di una qualità sopraffina da parte degli ospiti. Prima in classifica senza indugi, la squadra catalana ha risposto per le rime all'avversaria di sempre in una ripresa nella quale la difesa locale ha tentennato troppo. E quando contro c'è un certo Robert Lewandowski, è dura resistere.
Il polacco ha vinto la sua sfida personale con il più giovane Mbappé, che seppur più giovane e più lanciato oggi è apparso nettamente inferiore al polacco, e con una doppietta in pochi minuti ha spaccato la partita. Prima un piazzato secco su una bella verticalizzazione di Casadò, e poi un colpo di testa precisissimo su cross di Balde. Un uno-due devastante da parte del centravanti ex Bayern, il quale ha ricordato che anche a 36 anni si può essere decisivi in incontri del genere.
E da fenomeno delle aree di rigore avversarie, il polacco ha mostrato ai suoi il cammino di una vittoria legittimata in una seconda parte di ripresa nella quale oltre a un dolce fraseggio in mezzo al campo si è visto anche un sontuoso tackle del giovane Pau Cubarsì sul futuro Pallone d'oro Vinicius, fermato in modo pulito seppur spedito verso la porta. E, parlando di giovani fenomeni, arrivava anche l'attesa firma di Lamine Yamal, che innescato da Raphinha infilava Lunin con una stoccata di destro, il suo piede peggiore, sotto la traversa. Nel finale c'era gloria anche per lo stesso attaccante brasiliano, uno dei più rigenerati dalla cura Flick, vero deus ex machina di questo Barcellona risorto e stasera dominante al Bernabeu, che ha sepolto di fischi i suoi beniamini. Giustamente.