Calcio, l'Italia riparta dalla verve di Dimarco e Chiesa, goleador non per caso
Una catena sinistra quasi nuova per Roberto Mancini. Non giovanissima, perché sia Federico Dimarco sia Federico Chiesa sono del 1997, eppure questa soluzione potrebbe essere quella del presente immediato e del futuro prossimo dell'Italia. Senza dubbio, la qualità e la verve ai due non mancano.
Il terzino sinistro dell'Inter, che sull'out mancino è ormai un tuttofare, si è distinto anche in questo finale di stagione come il miglior interprete nel suo ruolo. Abile a correre lungo tutta la fascia, ieri contro l'Olanda non solo è stato presente in area per sbloccare il risultato con un diagonale preciso ma è stato anche tra i protagonisti della giocata del 2-0 di Frattesi, inserendosi alla grande dietro le spalle del compagno all'Inter Dumfries.
Riscossa Chiesa
Lo juventino, che da troppo tempo non trovava spazio come si deve, ha invece trovato il terzo gol azzurro. Un gol che, da subentrato, può dare un’enorme spinta per il futuro. Perché, del resto, il figlio d’arte è stato uno dei giocatori più importanti nella vittoria all’Euro 2020, saltando spesso l’uomo e andando in gol in partite tignose come contro l’Austria e la semifinale contro la Spagna.
Adesso che il suo stato di forma sembra essere più simile a quello del periodo pre infortunio al ginocchio, l’esterno offensivo bianconero potrebbe puntare seriamente al ruolo di ala sinistra nel tridente che il Mancio ha sempre avuto come marchio di fabbrica. E, se alle sue spalle o in sovrapposizione avrà un diavoletto come Dimarco, tutta la nazionale potrebbe trarne estremo giovamento.
Il primo test lo avremo a settembre, nella rivincita contro la Macedonia del Nord a Skopje. Poi, il match in casa contro l’Ucraina. In ambo i casi, i due Federico potranno rappresentare una combinazione letale di tempismo negli inserimenti, capacità di andare fino in fondo per crossare e, soprattutto, aiutare tantissimo in zona gol.