Le certezze dell'Italia di Spalletti prima del test contro un motivato Montella

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Le certezze dell'Italia di Spalletti prima del test contro un motivato Montella

Chiesa e Barella in allenamento
Chiesa e Barella in allenamentoAFP/Canva
La sfida di stasera contro la Turchia è il primo approccio vero a un torneo dove si dovrà difendere il titolo e cancellare l'onta della mancata partecipazione agli scorsi Mondiali

Pochi, ma importanti fedelissimi. Luciano Spalletti sa benissimo che dovrà far leva specialmente su alcuni nomi in un torneo nel quale, oltre a un cambio di modulo, dovrà rivoluzionare quasi tutta la difesa rispetto a quella che si impone in Inghilterra tre estati fa.  A comandare la difesa stessa ci sarà forse uno dei pochi intoccabili dell'undici titolare.

Si tratta di Gigio Donnarumma, eroe a Wembley nel luglio del 2021, che vanta già 61 presenze con l'Italia con appena 25 anni. E prima di questo certamen così importante è stato insignito con la fascia di capitano. Molto più di un dettaglio, dato che toccherà a lui farsi rispettare in campo e, soprattutto, prendere il testimone di un certo Giorgio Chiellini. E sebbene sia reduce da una stagione non elettrizzante, è chiamato a guidare la squadra più avanti possibile.

Lotta e governo

Nicolò Barella e Jorginho erano anche loro in campo a Wembley tre anni fa. E rappresentano la chiave di un centrocampo che da tre è passato a due, il che li rende ancora più indispensabili di quanto lo furono nella scorsa edizione. Più di lotta l'interno dell'Inter campione d'Italia e più di governo il regista dell'Arsenal vice campione d'Inghilterra, sono le due pietre che devono generare il fuoco del gioco azzurro.

Perché, sebbene Pellegrini, schierato come mezzapunta, possa spesso scendere a dare una mano, saranno il sardo e l'italo-brasiliano a dover dare il via a tutte le azioni nel fulcro del campo. E, contemporaneamente, dovranno fare molto filtro per evitare a una difesa praticamente rinnovata di poter incappare in alcuni attacchi pericolosi. Il tutto con l'aiuto sugli esterni di Giovanni Di Lorenzo e Federico Dimarco, due che vengono da momenti totalmente opposti. Il capitano del Napoli, sorprendente tre estati or sono, è reduce da una stagione disastrosa, mentre l'esterno fresco campione d'Italia vive il suo miglior momento di sempre. 

Le prossime partite dell'Italia
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Dinamismo

Con tre anni di esperienza in più ma un grave infortunio al ginocchio nello storico, Federico Chiesa rappresenta comunque l'unico valore sicuro a livello offensivo per Spalletti, che dopo l'infortunio di Domenico Berardi ha perso un elemento capace di saltare l'uomo e di mettere i compagni di squadra in porta. Spazio, dunque, a colui che nello scorso Euro rappresentò l'elemento più dirompente, specialmente a partita in corso. 

Messo più vicino alla porta nell'ultima stagione con la Juventus da Massimiliano Allegri, Chiesa ha dimostrato di saper galleggiare bene tra le linee, alternando sfondamenti sull'out (destra o sinistra non fa differenza) e giocate a rientrare. Il tutto sempre puntando sul dribbling e le accelerazioni. Meno obbligato a coprire la fascia e maggiormente incitato a incidere al centro, il classe 1997 potrebbe essere il primo incaricato a far saltare il banco avversario, a prescindere dal fatto che come punto di riferimento in avanti abbia Gianluca Scamacca o Mateo Retegui.

Le statistiche di Federico Chiesa in Serie A
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Contro la Turchia di un Vincenzo Montella, che si è detto entusiasta di sfidare la nazionale del suo paese, si potranno vedere quali sono le principali intenzioni di un'Italia che arriva all'Euro come campione in carica ma non con i favori del pronostico. Nuovamente fuori dai Mondiali e dopo l'esonero di Roberto Mancini, gli azzurri devono ripartire da zero. O quasi. Perché i quattro titolarissimi di Spalletti andranno in campo per sostenere tutta la struttura della squadra.