Euro 2024 - In the box con Bernardeschi: "CR7 stupirà, Inghilterra da paura e l'Italia può farcela"
L’11 luglio del 2021, nel sancta sanctorum di Wembley, venne consumata una delle delusioni più grandi del calcio mondiale. La sconfitta della nazionale dei Tre Leoni nella finale dell’Europeo, davanti al proprio pubblico, per mano dell’Italia di Roberto Mancini.
Da “It’s coming home”, ritornello che per tutta la manifestazione accompagnò la squadra di Gareth Southgate fino a Londra, a “It’s coming R(h)ome il passo fu breve. Una debacle che vista dalla parte meridionale del continente europeo fu invece una apoteosi di gioia.
Tra i protagonisti di quella partita, e di quell’Europeo, ci fu anche Federico Bernardeschi, determinante nelle partite decisive, incluso l’ultimo atto contro l’Inghilterra.
E proprio l’ex giocatore della Juventus, oggi al Toronto, ci accompagnerà nel corso di questo mese, analizzando Euro 2024 per Diretta. Il suo viaggio con noi inizia oggi con i ricordi di quella cavalcata vincente e i possibili protagonisti di questa nuova avventura europea.
Federico, sono passati tre anni, ma il ricordo dell’Europeo vinto dalI’Italia nel 2021 è ancora vivido. Che ricordi hai del periodo di avvicinamento al torneo e come si approccia un evento del genere?
L’Europeo è una torneo che deve essere approcciato con la mentalità vincente. È un torneo lungo, le partite sono tante e ravvicinate quindi c'è bisogno di tutti, infatti, se ci fai caso, nelle ultime partite specialmente, a essere stati decisivi sono stati quei giocatori che hanno giocato meno all'inizio. L’Europeo è una competizione che cambia ogni giorno. Sai che devi stare sul pezzo per risultare decisivo. Poi, come dicevo, serve la mentalità vincente. Il nostro fu un processo partito tre anni prima. Poi nel corso del mese di ritiro, prima dell’Europeo, si creò un'alchimia di gruppo straordinaria che fece la differenza. Il nostro gruppo era coeso, si remava tutti nella stessa direzione per raggiungere un solo obiettivo.
Di solito si arriva a queste competizioni dopo una stagione con il proprio club estenuante. Come si fa a rifocalizzarsi per affrontare un torneo del genere?
Per quanto mi riguarda, da bambino sognavo di giocare con la maglia azzurra e di vincere il Mondiale o l’Europeo. Quindi ogni volta che scendevo in campo con l’Italia avevo il fuoco dentro. Credo che ogni volta che indossi la maglia della nazionale sia automatico trovare le forze e concentrarsi sugli impegni che ti aspettano. Quando giochi per il tuo Paese devi sentire quelle vibrazioni speciali che ti dà la nazionale. E quando le senti sei già a metà dell'opera. E poi, in queste competizioni, devi riuscire a andare oltre, secondo me, mentalmente.
L’Italia giocò alcune partite in casa durante Euro 2020. Quest'anno è la Germania a ospitare il torneo. Quali difficoltà può incontrare una squadra che gioca davanti al proprio pubblico?
Secondo me è un doppio fattore. Tutto dipende un po' dalle prime partite. Soprattutto la prima è molto importante. Noi vincemmo 3-0 in casa all'Olimpico contro la Turchia. E da lì si scatenò il “panico”. Sentimmo tutto l'entusiasmo attorno alla maglia della nazionale, lo percepimmo subito. E questo, devo dire, ci dette una bella spinta iniziale. Al contrario, se inizi con il piede sbagliato, la pressione e le critiche aumentano e devi saper reggere botta anche a questo.
Pensi che la Germania possa sfruttare a suo favore questo vantaggio, memore anche di quello che è successo nel Mondiale 2006?
Penso proprio di sì. La Germania arriva con una squadra di grandissimi giocatori, con campioni. È una squadra esperta, non è una squadra giovane che si può far sopraffare dalle emozioni. Arriva con un bel gruppo, coeso. Secondo me, poi, Toni Kroos darà tanto.
L’Inghilterra ha un progetto ormai che va avanti da circa otto anni con lo stesso allenatore. Secondo te questa può essere davvero la volta in cui può arrivare in fondo?
L’Inghilterra ha sempre avuto una delle squadre favorite in ogni torneo e in ogni competizione a cui ha partecipato. Hanno una squadra straordinaria. Se ci pensi sono giocatori veramente forti. Però quello che ho sempre visto dell'Inghilterra è stata la mancanza di spirito di sacrificio. Secondo me è questo che è mancato, perché comunque la squadra è top. Anche l'allenatore è uno dei migliori. Bisogna vedere se il fatto di non aver vinto negli ultimi anni peserà a livello mentale. Se riescono a scavalcare questa cosa, l'Inghilterra potrà essere potenzialmente devastante.
Quali giocatori invece, secondo te, saranno protagonisti in questo torneo?
Tra gli azzurri mi incuriosisce Riccardo Calafiori, che ha fatto un ottimo campionato, assieme a Gianluca Scamacca. Poi aggiungo Federico Chiesa e Nicolò Barella. Per quanto riguarda le altre squadre, sono curioso di vedere Lamine Yamal, alla sua prima competizione così importante. Poi Florian Wirtz della Germania, che quest'anno ha fatto una grandissima stagione. Ci metto anche Rafa Leao che secondo me splenderà. Ma su tutti Jude Bellingham e Phil Foden. Quest’ultimo arriva all’Europeo con una stagione veramente importante alle spalle, con una sicurezza, una convinzione e una determinazione da campione.
Manca qualcuno?
Non bisogna dimenticare mai la vecchia guardia come Toni Kroos, Luca Modric per la Croazia, e uno su tutti, che in queste competizioni si accende sempre, Cristiano. Lui è un qualcosa di fenomenale, che va oltre probabilmente il calcio. Insomma, 39 anni ancora lì e fa 35 gol a stagione, semplicemente da dire chapeau.
Proprio Ronaldo è stato tuo compagno di squadra. Potrebbe essere il suo ultimo ballo. Tu che lo conosci bene, come interpreterà questo possibile ultimo ballo?
Tutti dicono che sarà l'ultimo ballo, ma mai dire mai. Cristiano sorprende sempre tutti. Credo che per lui non ci siano più parole da aggiungere. Bisogna semplicemente ringraziare di quello che ha regalato e sta continuando a regalare al mondo del calcio. Ad ogni modo questo ballo, ultimo o no, lo ballerà sicuramente benissimo.
Quante possibilità ha l'Italia di arrivare in finale?
Tutto dipenderà, secondo me, dalle prime partite. In Nazionale ci sono stati tanti cambi, non è semplice sia per il mister che per i giocatori ambientarsi subito in una competizione così importante in così poco tempo, senza aver avuto tanto tempo per lavorare. Se riusciranno a trovare alcune certezze, la sicurezza che serve in questi casi, l'Italia potrà arrivare lontano. Sarà fondamentale che chi arriva per la prima volta a una competizione di questo tipo si lasci guidare da chi ha già l’esperienza e ha vinto l’Europeo.
Spagna, Croazia e Albania nel girone. Si parte sabato con i vicini di casa. Cosa ti aspetti?
L’Albania è una squadra tosta, fatta di giocatori esperti. L’Italia, secondo me, dovrà giocare per aggredirli. Mettere pressione. Nei primi momenti della gara potrà trovare delle difficoltà, loro si chiuderanno tanto, ma alla lunga, giocando con aggressività, la spunteranno.
Poi la Spagna che hai affrontata proprio a Euro 2020, realizzando uno dei rigori decisivi per la qualificazione in finale.
La Spagna lo sappiamo bene come interpreta il calcio, è sempre lo stesso ed è difficile da affrontare, sono sincero. Forse fu la partita più sofferta di quello europeo. Facemmo fatica a tenere la palla perché di solito eravamo noi a gestire il gioco. Invece in quella partita furono loro a comandare e li soffrimmo. Ci ritrovammo a fare delle cose che eravamo meno abituati a gestire, tipo stare più bassi, contenere, seguire gli inserimenti. Per questo andammo in difficoltà. Alla fine però il carattere e l'orgoglio dell’Italia vennero fuori.
Infine una vecchia volpe come la Croazia
È una squadra che ha una grandissima esperienza a livello internazionale, è arrivata anche in finale al Mondiale. Questa può essere l'ultima chance della vecchia guardia, quindi saranno belli tosti da affrontare. Anche lì, se riusciremo ad avere delle certezze, costruite nella prima partita, l'Italia non dovrà temere nessuno.
Parlavi del fatto di farsi trovare pronto. È un po' quello che è successo a te a Euro 2020. Non hai giocato tutte le partite da titolare però quando sei stato chiamato in causa sei stato decisivo. Con la Spagna ai rigori, e soprattutto in finale con l'Inghilterra. Alla fine il tuo rigore, assieme alle parate di Donnarumma, ha dato la vittoria all'Italia. Quanto è importante in una competizione del genere questo fattore?
Quello che contava della nostra nazionale era il fatto che eravamo tutti titolari. Chi entrava dopo era allo stesso livello e ti dava le garanzie che ti davano gli undici che erano in campo. Il farsi trovare pronto era automatico. Si remava nella stessa direzione.
Ma che ricordi hai di quelle due partite che sono finite in rigori con la Spagna ma soprattutto poi quella con l'Inghilterra? Tu ti sei presentato come quarto rigorista, erano rigori pesanti.
Sì, è vero. erano rigori pesanti. Mi ricordo che nella camminata verso il dischetto provai mille emozioni. Poi quando presi il pallone in mano fu un flash. Come se tutto si fosse fermato. Non sentivo niente, Vedevo semplicemente la porta, me stesso, sapevo dove metterla e ho cercato di metterla lì. Alla fine è andata lì.
Chiudiamo con un pronostico. Chi vincerà l'Europeo? Quali sono le squadre che arriveranno tra le prime quattro?
Secondo me la Francia e il Portogallo. Quest’ultimo farà un grande Europeo. Di semifinaliste ne dico cinque, mi tengo un margine di errore: Francia, Portogallo, Inghilterra, Germania e Italia.