Barella, leader e capitano in pectore di un'Italia dove spicca il gruppo Inter

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Barella, leader e capitano in pectore di un'Italia dove spicca il gruppo Inter

Barella e Jorginho in allenamento
Barella e Jorginho in allenamentoAFP/Canva
Spalletti ha esaltato la forza dei nerazzurri presenti in rosa, e il sardo ne è il grande rappresentante. Il suo recupero, che sembra essere imminente, è una delle priorità di Luciano Spalletti

Tra i pochi reduci della vittoria di Wembley a Euro 2020, Nicolò Barella è forse l'unico che negli anni a seguire abbia effettivamente mostrato segni di evidente miglioramento, sia dal punto di vista caratteriale che per quanto riguarda il rendimento puro e duro. Dei vincitori in finale contro l'Inghilterra, tra i titolari indiscutibili che oggi Luciano Spalletti dovrà riproporre ci sono il centrocampista sardo, Il portiere e capitano Gigio Donnarumma, Jorginho, Federico Chiesa e Giovanni Di Lorenzo.

Il numero 23 dell'Inter, tuttavia, è il solo tra tutti questi che nelle ultime annate ha davvero vissuto un upgrade di rilievo, e non solo a livello personale ma anche grazie a quanto fatto da tutta la squadra allenata da Simone Inzaghi. Dall'estate 2021, che seguì il trionfo in campionato numero 19, i nerazzurri hanno infatti vinto due Coppe Italia, due Supercoppe e uno Scudetto, oltre che raggiungere una finale di Champions nella quale hanno dato filo da torcere al Manchester City, sfiorando addirittura il gran colpaccio. Fermato negli ultimi giorni da un affaticamento, il numero 23 nerazzurro dovrebbe però essere prontamente a disposizione di Spalletti, che sa di non poterlo sostituire con nessuno. Sebbene sembra che non possa partire titolare contro l'Albania per precauzione, il sardo è un perno solidissimo di questa Italia e sarà fondamentale negli scontri ad alta tensione con Spagna e Croazia.

Le statistiche recenti di Barella
Le statistiche recenti di BarellaFlashscore

Leader

In questa squadra che si è distinta come la migliore per distacco in Italia nell'ultimo anno, Barella è il leader assoluto insieme a Lautaro Martinez. Oggi, nella nazionale italiana, è lui il secondo capitano dietro Donnarumma per una questione di presenze. Eppure, per leadership, carisma e numero di partite di alto livello da protagonista, è probabilmente lui la guida caratteriale dell'Italia. Instancabile, dotato di un istinto che gli permette di muoversi sempre nelle zone giuste a seconda delle esigenze, il centrocampista sardo è quanto più assomiglia a un box to box di inglese concezione, e non difetta neanche di piedi buoni, sebbene non sia certo un organizzatore di gioco.

Dopo aver aumentato in modo esponenziale il suo livello e le sue ambizioni negli ultimi anni, Barella si candida al ruolo di capitano in pectore, e anche come giocatore di movimento, di un'Italia che è diversissima da quella di tre anni fa. La selezione di Roberto Mancini, infatti, era arrivata all'appuntamento continentale dopo una splendida e trionfale marcia nelle qualificazioni, e poteva contare sulla solidità di un totem come Giorgio Chiellini, capitano e sostegno in ogni momento. Oggi, invece, un giocatore così manca, e il sardo è l'unico che si avvicina un po' a quella figura guascona e rabbiosa perfettamente interpretata dal difensore toscano.

Blocco Inter

Quel che è ovvio è che sarà lui a guidare il gruppo di interisti presenti in nazionale. Un gruppo che è stato elogiato dallo stesso commissario tecnico Luciano Spalletti: "Penso che sia fondamentale per noi. E menomale che c'è l'Inter che ancora crede in quello che è il talento italiano, perché ce ne sono tantissimi. Bisognerebbe dare loro un po' più spazio e strutturare, nella testa di questi ragazzi, quella che dovrebbe essere una crescita fatta bene per diventare poi campioni e calciatori. Averne sei della stessa squadra è tanta roba, non è più come una volta che la Nazionale era formata da giocatori di Inter, Juventus, Milan, al massimo Roma".

Seppur senza un difensore coriaceo e solido come Francesco Acerbi, out per pubalgia, la rappresentativa dell'Inter sembra avere una centralità assoluta per l'allenatore toscano: "Il blocco Inter ha una mentalità sua, un modo di stare in campo, sono dei calciatori forti, come lo erano quelli del blocco Juve. È chiaro che loro dovranno essere bravi a indicare quella che sarà la completezza dell'essere squadra e del sentirsi squadra, attraverso questa amicizia, questa relazione che hanno dentro il loro club. Diventa fondamentale pure per tutti gli altri".

Un'investitura non da poco per i campioni d'Italia, che capeggiati da Barella saranno chiamati a trainare la squadra azzurra. Almeno psicologicamente. Perché, nella squadra titolare i sicuri del posto sono lo stesso centrocampista sardo, il laterale Federico Dimarco e probabilmente Alessandro Bastoni. Il resto, specialmente dalla mediana in su, dovranno essere, in qualche modo,'istruiti'.