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Non chiamatelo exploit, l'Atalanta ad Anfield ha confermato nuovamente di essere europea

Antonio Moschella
La gioia di Pasalic dopo il terzo gol
La gioia di Pasalic dopo il terzo golAFP/Canva
L'indole della squadra di Gasperini è aggressiva, dinamica e offensiva, proprio quello che serve per vincere fuori dall'Italia. E, a questo punto, perché non puntare a vincere?

Sono ormai anni e anni che l'Atalanta va in giro per l'Europa stupendo tutti per il suo gioco e anche per i risultati che ottiene. Non è lontanissima, infatti, l'impresa che vide la squadra di Gian Piero Gasperini arrivare a pochi passi dalle semifinali di Champions League nell'edizione del 2020, quando nel match da dentro o fuori contro il Paris Saint Germain a Lisbona fu eliminata solo dopo una rimonta in extremis di una squadra nettamente superiore sulla carta.

Il carattere aggressivo e propositivo dei bergamaschi è proprio di una squadra che in qualche modo fa abiura della propria condizione d'italiana e provinciale, andando a giocare nei principali stadi d'Europa con il piglio di chi vuole comandare, o per lo meno di chi non intende solamente chiudersi e fare le barricate. Lo 0-3 di ieri sera ad Anfield, dove Gianluca Scamacca ha ribadito nuovamente che se messo in condizioni può essere un centravanti di livello, ha confermato l'indole europea degli uomini di Gasperini, che sui campi più verdi sono capaci di scorazzare in modo più libero, nonostante la forza dei rivali.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

Concretezza

Sebbene il Liverpool visto contro gli orobici non fosse propriamente quello delle grandi serate, anche e soprattutto per via di un turnover al quale Jurgen Klopp è stato quasi obbligato in quanto si sta al contempo giocando il titolo di campione d'Inghilterra, la prestazione dell'Atalanta ad Anfield è stata di quelle da laurea. Una personalità disarmante unita a una concretezza assoluta hanno caratterizzato i 90 minuti di Ederson e compagni in uno dei templi del calcio europeo e mondiale, dove l'urlo della Kop spaventa chiunque e la pelle d'oca mette alla prova i nervi anche dei campioni. 

Scesi in campo per divertirsi, i componenti della truppa bergamasca hanno visto premiata la loro intraprendenza dopo quasi un tempo di studio, nel quale tra un'ottimale occupazione degli spazi e delle sapienti transizioni sono riusciti a portarsi in vantaggio. Ma non solo. Perché nella ripresa, quando l'allenatore di casa ha messo in campo l'artiglieria pesante, sono sia riusciti a contenere la rabbia avversaria sia a ripartire in modo incisivo per poi mettere praticamente in ghiaccio la qualificazione.

Attacco letale

17 reti in nove incontri. Questo il bottino dei nerazzurri, che in Europa League rappresentano la terza forza offensiva tra le squadre che non hanno giocato i preliminari. I bergamaschi sono dietro solo Liverpool e Leverkusen, rispettivamente a quota 28 e 26 e dominatrici assolute nei loro campionati. La vittoria di Anfield, dunque, è sia frutto di un'abnegazione importante sia di un'estrema convinzione nei propri mezzi offensivi. Perché l'Atalanta che scende in campo con tre difensori, due esterni di gamba e degli attaccanti intercambiabili è capace di qualsiasi colpaccio.

I tre gol di vantaggio sono una rendita solidissima da portare a casa, anche se il Liverpool ha abituato a grandi rimonte in Europa, tra tutte quella sul Barcellona cinque anni fa in Champions League. Stavolta, però, i Reds non avranno dalla loro la forza pulsante di Anfield. Ai nerazzurri, invece, toccherà non pensare per niente al vantaggio accumulato ma scendere in campo come se nulla fosse successo. Sarà questa l'unica maniera di confermare la grande conquista di Liverpool e, a questo punto, puntare anche alla conquista di un titolo che sarebbe estremamente glorioso.