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Europa League: la Roma, in dieci per un'ora, affonda il Milan e vola in semifinale

Antonio Moschella
Il gol del 2-0 di Dybala
Il gol del 2-0 di DybalaProfimedia/IMAGO
L'uno-due ravvicinato in 10 minuti di Mancini e Dybala ha messo le ali ai giallorossi, che hanno poi resistito anche dopo il rosso a Celik al 31esimo. Per i rossoneri ha accorciato Gabbia nel finale

Milan e Roma si sfidavano all'Olimpico con le aspettative di un match vibrante dopo la vittoria dei giallorossi a San Siro all'andata. E dopo appena 12 minuti la sbloccava nuovamente lui, quel Gianluca Mancini che aveva già colpito all'andata. Ben piazzato, il difensore più in forma di tutti iniziava l'azione con un ottimo stop, per poi servire Pellegrini, il cui tiro a giro sbatteva sul palo. Ma sulla ribattuta Mancini era il meglio piazzato e colpiva a porta vuota, accendendo un Olimpico già caldissimo.

Il Milan rispondeva subito con una traversa di Loftus-Cheek al 20esimo, ma la Roma trovava poi l'allungo decisivo, di quelli che dava la fiducia definitiva. Il tutto su un contropiede nel quale Lukaku si imponeva col suo fisico, cercava il cross basso per El Shaarawy. Sulla chiusura la ribattuta di Gabbia favoriva il controllo di Dybala, che arrivava a rimorchio e la piazzava sul palo opposto senza dare scampo a Maignan. Era l'apoteosi totale per lo stadio romano, i cui spalti erano pienissimi aspettando un'altra qualificazione alle semifinali di Europa League. E stavolta targata De Rossi. La sua Roma è totalmente diversa da quella di José Mourinho. È una Roma dinamica, smargiassa e di qualità. È una Roma che adesso andrà a sfidare il Leverkusen campione di Germania con l'entusiasmo di chi sa di potercela fare.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

Controllo 

È una Roma che ha resistito per oltre un'ora  minuti dopo l'espulsione al 31esimo di Celik per un fallo forte e netto su Leao. Per i giallorossi arrivava poi un'altra tegola, con l'infortunio muscolare di Lukaku, che lasciava il posto ad Abraham. Sembrava essere il miglior momento per il Milan, che però non capitalizzava l'immediato vantaggio numerico, come dimostrato dall'errore sotto porta di Loftus al 35esimo. Poi arrivavano i cambi obbligati, con Pioli che inseriva Jovic per Bennacer e De Rossi che toglieva Dybala per Llorente

Nel secondo tempo, però, il Milan non riusciva a impostare mai il turbo, con la difesa della Roma ben piazzata e il centrocampo sapientemente bloccato dallo schieramento di De Rossi, che ha lasciato Abraham in avanti pronto ad andare in contropiede. E l'inglese, al 64esimo, per poco non segnava il terzo gol che avrebbe chiuso ogni tipo di gioco. 

La diligenza e l'abnegazione dei padroni di casa erano assolute, e i rossoneri non trovavano praticamente mai sfogo alle loro manovre avvolgenti ma totalmente sterili, eccetto un'accelerazione di Leao il cui scarico veniva raccolto prima da un monumentale Pellegrini, arrivato a coprire con grande sacrificio. All'85esimo Gabbia trovava il gol del 2-1 con un colpo di testa su cross di Leao, uno dei pochi intraprendenti tra i rossoneri.

Ma era un fuoco di paglia, perché la resistenza della Roma era di quelle convinte. Forgiata col fuoco del suo tecnico, un guerriero anche dalla panchina, la squadra capitolina approda alle semifinali accompagnata dall'urlo di un tifo che quest'anno è più che mai abbracciata ai suoi giocatori. E, soprattutto, al suo tecnico, fresco di conferma e con un presente già scintillante.