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Coppa America: gli Usa clamorosamente fuori insieme alla Bolivia, ai quarti Uruguay e Panama

ANSA
Aggiornato
Una fase di Uruguay-Usa
Una fase di Uruguay-UsaAFP
La rappresentativa padrona di casa è stata messa ko dall'Uruguay: a segno anche il napoletano Olivera

Gli Stati Uniti padroni di casa e la Bolivia non superano i gironi della Coppa America di calcio: nella terza giornata della fase preliminare del torneo sono stati battuti ieri sera rispettivamente 1-0 e 3-1 da Uruguay e Panama, che accedono ai quarti di finale.

La rete che ha mandato K.O. la nazionale statunitense è arrivata al 66' a opera dell'uruguaiano Mathias Olivera, difensore del Napoli. Per i panamensi in gol Jose Fajardo al 22', Eduardo Guerrero al 79' e Cesar Yanis al 91'; ai boliviani non è bastata la rete di Bruno Miranda al 69'.

A commentare l'eliminazione è arrivato il Ct nordamericano Berhalter, che ha detto senza giri di parole: "Siamo amaramente delusi dai risultati. Sappiamo di poter fare di più e in questo torneo non lo abbiamo dimostrato. È tutto molto semplice". Stasera (nella notte in Italia) in campo le ultime partite dei gironi, Brasile-Colombia e Costarica-Paraguay.

Berhalter resta

L'eliminazione degli Stati Uniti dalla Coppa America è un'onta per la nazionale a stelle e strisce perchè è la prima volta nella storia del torneo che la squadra ospitante non è riuscita a superare la fase a gironi. La sconfitta decisiva con l'Uruguay la notte scorsa a Kansas City ha riacceso il dibattito sul futuro del ct, il cinquantenne Gregg Berhalter, che però non pensa proprio a dimettersi e si dice convinto di poter condurre la nazionale ai Mondiali 2026, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada.

"Faremo una revisione dell'andamento dell'intero torneo e poi vedremo dove abbiamo sbagliato - ha detto Berhalter in una conferenza stampa piuttosto tesa - . Sappiamo di essere una squadra di talento con un grande potenziale ma non lo abbiamo dimostrato in questo torneo. Credo di essere in grado di portarla ai Mondiali? Io dico di sì". Un atteggiamento, quello del ct, che si scontra con le crescenti voci di dissenso e le richiesta alla federazione di voltare pagina.

L'ex difensore Alexi Lalas, che ha giocato anche in Italia, ha affermato che consentire a Berhalter di rimanere nella sua posizione rischia di sprecare l'opportunità rappresentata dall'organizzazione della Coppa del Mondo.

"L'estate 2026 è un'opportunità non solo per il calcio americano ma per il Paese di unirsi - ha detto Lalas -. C'è bisogno di qualcuno che unisca le persone e, in questo momento, Gregg Berhalter, a causa del fatto che ha fallito, non dà alla gente la speranza che stiamo andando nella giusta direzione"