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Osimhen risponde a Lewandowski, trascinando il Napoli a un pari preziosissimo col Barcellona

Antonio Moschella
Victor Osimhen
Victor OsimhenAFP
Il nigeriano pareggia il gol del polacco e risveglia gli azzurri, che sono ancora vivi

Napoli-Barcellona 1-1

Sarà anche un po' arrugginito ultimamente, ma Robert Lewandowski non ha dimenticato come si segna nelle notti europee. Specialmente in quelle che contano, ossia quelle da dentro o fuori, nelle quali ogni gol vale più di uno normale. Lui che in classifica dei cannonieri storici della Champions League è terzo, ha ribadito il suo status di bomber continentale. Per sbloccare il risultato di una contesa ruvida e nella quale il suo Barcellona aveva avuto a disposizione almeno due/tre occasioni importanti nei primi 20 minuti, prima che il Napoli poi prendesse le misure e provasse, per quanto timidamente, a infastidire i blaugrana.

Ma i valori in campo erano impari, anche perché in Europa i catalani possono vantare uno status di forza storica, mentre gli azzurri non hanno mai vestito neanche i panni della grande outsider. E così, il 93esimo centro di sempre del polacco nella massima competizione europea, arrivato al 60esimo, dava agli ospiti un vantaggio tutto sommato meritato per quanto messo in campo. Ma aveva anche l'effetto collaterale di svegliare i padroni di casa, fino a quel momento davvero poco propositivi negli ultimi venti metri.

L'esultanza di Lewandowski
L'esultanza di LewandowskiAFP

Sveglia e arrembaggio

I padroni di casa, però, potevano contare sul capocannoniere della scorsa stagione di Serie A. Un fulmine di guerra che, nonostante le fatiche della Coppa d'Africa, ricordava a tutti quanto il suo istinto da centravanti potesse risultare decisivo in palcoscenici del genere. E 15 minuti dopo un colpo che avrebbe potuto affondare il morale dei suoi, lo faceva emulando proprio il suo illustre rivale, prendendo il tempo e lo spazio a Iñigo Martinez in area per poi resistere al contrasto, vincerlo e fulminare di piatto un ter Stegen fino a quel momento con i guanti quasi immacolati. Era la scossa fulminante di chi non si vuole mai arrendere, di quell'Osimhen che pur ormai in partenza vuole dare il massimo con la maglia azzurra fino alla fine. 

Ed era il gol che ribaltava l'andazzo in campo, aprendo le ali e il cuore del Napoli, che trascinato dal pubblico del Maradona arrembava con costanza negli ultimi venti minuti, con Simeone, Traoré e Lindstrom a dare quella freschezza fisica e atletica in più che preoccupava non poco la retroguardia blaugrana. Gli attacchi azzurri, però, non risultavano ficcanti del tutto, con Anguissa a colpire di poco fuori con la testa dopo un corner di Raspadori, che ne calciava tre di fila in un solo minuto. L'1-1 finale era un premio importante per la squadra di Calzona, che per la prima avventura può definirsi più fortunato che bravo. Come i generali che Napoleone voleva sempre al suo fianco.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform