Mbappé parla con i gol in Champions, dove raggiunge Henry e innamora Luis Enrique

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Mbappé parla con i gol in Champions, dove raggiunge Henry e innamora Luis Enrique

Mbappé parla con i gol in Champions, dove raggiunge Henry e innamora Luis Enrique
Mbappé parla con i gol in Champions, dove raggiunge Henry e innamora Luis EnriqueAFP
Il 35esimo gol in Europa con la maglia del Psg proietta il talento francese ancora più in alto, e gli elogi del suo tecnico sono tutto fuorché normali

"Kylian è senza dubbio il miglior giocatore del mondo". A dirlo è Luis Enrique, uno che in passato ha avuto ai suoi ordini Lionel Messi, dominatore del calcio degli anni 2000 insieme a Cristiano Ronaldo e campione del mondo con l'Argentina a Qatar 2022. E sebbene il sudamericano sia finito a svernare a Miami, la dichiarazione di Lucho è di quelle importantissime, perché apre a un possibile cambio di paradigma.

Certo, l'allenatore asturiano ha elogiato un giocatore che milita nel suo club, ma per la prima volta negli ultimi 10 anni non ha menzionato Messi per identificare chi fosse il calciatore più forte del momento. Un'investitura importantissima arrivata dopo il suo 41esimo gol in Champions League, arrivato con un tiro secco dal dischetto contro il Dortmund. Un gol che ha aperto la strada della vittoria ai parigini e che ha mostrato nuovamente quanto Kylian Mbappé sia davvero freddo nei momenti che davvero contano. 

Come Henry

Questi 41 centri nella massima competizione continentale sono la somma dei sei iscritti col Monaco e dei 35 realizzati con il Psg, squadra della quale Mbappé è capocannoniere storico con 225 reti totali, il quasi 25enne ha eguagliato una gloria come Thierry Henry, anch'egli capace di segnare 35 gol in Champions con una sola squadra, ossia l'Arsenal. Il sorpasso è praticamente cosa fatta, ma il gol di ieri, arrivato dopo un'esibizione non del tutto convincente, dimostra che il francese è risoluto più che mai a prendersi il grande palcoscenico.

Dopo un Mondiale nel quale da solo ha quasi tolto il trofeo proprio a Messi e un'eliminazione troppo precoce nella scorsa Champions League, il numero 7 del Psg è riuscito a stregare anche un tecnico esigente come Luis Enrique, il quale lo ha schierato in attacco quasi a tutto campo, visto che spesso ha orbitato anche al centro del settore offensivo o anche sulla fascia destra. Proprio come amava fare Titi, il quale sta vedendo come il suo grande successore è pronto a scrivere la storia di suo pugno, puntando a quella Champions che lui ha potuto vincere solo con l'irripetibile Barcellona di Guardiola.