Champions League: l'ex atalantino Touré stende la Juve nonostante un eroico Perin
La Juventus ha ospitato lo Stoccarda con l'obiettivo di ottenere la sua terza vittoria di seguito in Champions League. Thiago Motta ha dovuto fare a meno di Douglas Luiz, infortunatosi nel riscaldamento pre partita, puntando così su Khephren Thuram in mediana. Quest'infortunio, tuttavia, non cambiava il canovaccio tattico impostato dall'italo-brasiliano, che fin dal primo minuto aveva fatto capire di voler spingere sulle ali al ritmo di Yildiz e Conceicao. Qualcosa che, però, si è visto solo a sprazzi all'inizio di un incontro nel quale il portiere bianconero Perin è risultato determinante, sebbene in extremis si sia dovuto arrendere
I tedeschi, infatti, non si sono fatti intimorire, andando in campo pressando alto e imponendo un possesso ragionato, con il terzino sinistro Mittelstadt tra i più attivi con le sue sgroppate sull'out mancino. Le migliori occasioni erano infatti per loro: la prima vedeva Demirovic impattare sulla base del palo alla mezz'ora, facendo sentire il rumore del sostegno a tutto lo stadio torinese. Toccava poi a Perin rispondere presente al 42esimo su un colpo di testa di Undav, ben imbeccato da un cross dalla destra. Imbambolata, la Vecchia Signora ha tirato la carretta aspettando la fine del primo tempo per resettare.
Ma la seconda metà della partita continuava nella stessa maniera per la Juve, mal collocata in campo come in occasione del gol avversario firmato da Dunzav poi annullato dal Var per uno stop di braccio del turco. Il sospiro di sollievo, o meglio il boato, dello Stadium, veniva dal fiato di tifosi desiderosi di un cambio di copione. Motta provava a dare una svolta con gli ingressi di Weah, Locatelli e Cambiaso per Conceicao, McKennie e Savona, ma il comando delle operazioni lo mantenevano saldamente i tedeschi, e all'ora di gioco la stoccata di Demirovic e il tiro di Millot esaltavano un Perin molto sollecitato ma risoluto nei suoi interventi decisivi a rendere invano l'assedio ospite.
La Juve riusciva a reagire cercando sfogo sulle fasce. Da un'incursione sulla sinistra, infatti, nasceva un tiro di Thuram ribattuto da un difensore con il portiere avversario Nubel apparentemente battuto. Era l'episodio che aumentava la fiducia nella testa dei bianconeri, che negli ultimi 25 minuti vedevano il 18enne trequartista Adzic prendere il posto di Vlahovic al centro dell'attacco.
La mossa a sorpresa di Motta era volta ad aprire ulteriormente il gioco, e da una combinazione sulla destra tra Cambiaso e Weah nasceva l'opportunità più ghiotta per i bianconeri, con un cross del nordamericano spostato in corner in modo tempestivo da un difensore avversario prima dell'intervento a botta sicura di Yildiz, a rimorchio sul palo opposto. Ma la beffa era dietro l'angolo, e su una palla ferma Danilo pestava un rivale che si era inserito per colpire a pochi passi dalla porta. L'espulsione del capitano juventino anticipava il tiro dal dischetto da parte di Millot. Ma era la notte di Perin, che intuiva la direzione del tiro e impediva agli ospiti di portarsi in vantaggio.
Dopo aver scampato il pericolo, gli uomini di casa capivano che era d'uopo difendere a più non posso il risultato tutto sommato positivo. Ma l'arrembaggio finale dei tedeschi non aveva lo stesso esito dei tentativi precedenti: a rompere il muro bianconero era l'ex atalantino El Bilal Touré, che irrompeva nell'area avversaria come un toro e freddava un incolpevole Perin con una staffilata che premiava il gioco espresso dai teutonici, che trovavano a Torino la loro prima vittoria in Champions. Per Motta, invece, è la prima sconfitta sulla panchina della Juve.