Champions League: il Milan non sbaglia l'appuntamento con la storia ed espugna il Bernabéu
Real Madrid e Milan sono tornate a respirare assieme il profumo della storia, quella creata proprio dalle due compagini nel corso degli anni. 15 Champions League contro 7, un vero e proprio appuntamento con il destino per Blancos e Diavolo, i quali hanno regolato i conti sotto il cielo della capitale spagnola a 14 anni di distanza dall'ultimo scontro; 3 novembre 2010, un 2-2 a San Siro nel Gruppo G della fase a gironi, doppietta di Pippo Inzaghi e gol di Higuain e Pedro León per le Merengues.
Un match carico di emozione, concluso con un pirotecnico 1-3 a favore del Milan, interamente dedicato alle vittime dell'alluvione di Valencia: un clima, quello del Bernabéu, segnato proprio da questa tragedia, che ha condizionato indubbiamente l'umore di tutti, compresi Carlo Ancelotti e Paulo Fonseca, visibilmente emozionati durante il minuto di silenzio prepartita.
Un primo tempo stellare del Milan
L'incontro ha da subito regalato spettacolo e fuochi d'artificio, con i padroni di casa ammutoliti al 12esimo da un calcio d'angolo battuto come sempre con precisione da Christian Pulisic, sul quale Malick Thiaw ha trovato il colpo di testa vincente nel traffico che ha portato avanti i rossoneri al Bernabéu.
Reazione furibonda del Madrid, scosso dalla rete subita da un Milan vivo e presente sul campo a testa alta, rimesso momentaneamente al suo posto dal giocatore sulla bocca di tutti da giorni: Vinicius Junior. La stella brasiliana, al 23esimo, ha aperto in due la difesa avversaria coinvolgendo il compagno Bellingham, autore di un triangolo perfetto sul quale il 7 ha conquistato un calcio di rigore, causato con ingenuità da Emerson Royal. Spinto e supportato dai suoi calorosi tifosi, il perno dei Blancos ha realizzato egregiamente il penalty, rimettendo lo score sull'1-1.
Il Diavolo non si è pero fatto intimorire dagli oltre 70mila spettatori di fede madridista, giocando un calcio propositivo e incartando gli 11 di Ancelotti con fraseggi rapidi e un Rafa Leao tornato ad arare la fascia sinistra con sgroppate e dribbling decisivi. Quest'ultimo, chiamato in causa nel cuore dell'area al 39esimo, ha impegnato Lunin con un tiro velenoso in girata, sul quale il portiere ucraino ha respinto corto. Sul pallone vagante si è fiondato Alvaro Morata che, da grande rapace, ha approfittato del regalo e ha sparato in rete il gol del 2-1.
Lo spettacolo è proseguito alla grande anche nel secondo tempo, con il Milan protagonista assoluto contro un Real Madrid irriconoscibile anche grazie alle qualità mostrate dal club milanese.
Leao e Reijnders on fire
Un Diavolo scatenato non ha permesso ai Blancos di far gioire i propri tifosi, impassibili di fronte alla masterclass rossonera: grandissima prestazione collettiva degli uomini di Fonseca, attenti e letali sotto porta, trascinati dalle giocate di Rejinders e Leao. Proprio loro due, al 73esimo, hanno sorpreso la retroguardia Merengue con un duetto perfettamente eseguito, con il portoghese autore di una delle sue sgasate conclusa con un assist al bacio per il centrocampista olandese.
Tantissime occasioni su entrambi i fronti nel finale, con un Maignan tornato "Magic" con una paratona ravvicinata sull'ex Brahim Diaz. In precedenza un gol annullato a Rudiger per fuorigioco millimetrico di Rodrygo e diverse chance create dai padroni di casa, bloccati però dal carattere e dalla forza del Milan, autore di una prestazione perfetta e di un'impresa che manda al settimo cielo tutto l'ambiente rossonero.