Quando un moschettone mise fine alla carriera di Ditmar Jakobs: sono passati 35 anni
L'incidente avvenne dopo 14 minuti: l'attaccante neozelandese del Werder Brema, Wynton Rufer, mise il pallone al di sopra del portiere Richard Golz e si stava preparando a esultare quando, però, Ditmar Jakobs riuscì di corsa a salvare il pallone sulla linea di porta, scivolando in rete e rimanendo incastrato, con grande orrore di giocatori e spettatori.
"Sono rimasto incastrato da qualche parte, ho sentito il contatto della schiena con la rete, ma anche con il metallo freddo", ha raccontato Jakobs ai media tedeschi NDR.
L'allora 36enne difensore ha cercato di liberarsi, ma senza successo, e quando il medico della squadra, il dottor Gerold Schwarz, è arrivato sul posto è stato chiaro che Jakobs aveva la schiena incastrata in un moschettone.
"Quando ero sotto shock, non sentivo alcun dolore. Non mi sono mai fatto prendere dal panico e sono riuscito a muovermi".
Si suggerì di tagliare il moschettone con una torcia da taglio, ma Jakobs temeva che la sua camicia potesse prendere fuoco. Così chiese che il gancio venisse tagliato dalla schiena con un bisturi. 21 minuti dopo l'incidente, riuscirono a liberarlo e a portarlo in ospedale.
L'Amburgo vinse la partita per 4-0 e, subito dopo la gara, i giocatori e i dirigenti non avevano ancora capito la gravità della situazione. Rufer ci scherzò su: "La prossima volta lasciate andare la palla". E anche il compagno di squadra Sascha Jusufi provò a sdrammatizzare: "Sarebbe stato meglio portarlo dal fabbro piuttosto che dal medico", ha detto.
Tuttavia, fu subito chiaro che l'infortunio era molto grave.
A causa della forza dell'impatto, il moschettone non solo perforò la schiena, ma anche le vertebre lombari e singoli nervi furono danneggiati.
All'inizio Jakobs non voleva accettare la fine della sua carriera, ma non riuscì a liberarsi dal dolore e alla fine capì che la sua 493ª partita di Bundesliga sarebbe stata l'ultima. I moschettoni sono stati successivamente proibiti.
Ditmar Jakobs vinse, durante la sua carriera, due volte il campionato tedesco e la Coppa di Germania e anche la Coppa dei Campioni del 1983 contro la Juventus facendo parte della nazionale tedesca che ha raggiunto la finale della Coppa del Mondo 1986, persa contro l'Argentina.