La Red Bull punta il Paris FC: il club francese è l'ultimo colpo della multinazionale austriaca
Bibite, calcio, Formula 1, MotoGP, hockey su ghiaccio, pubblicità: benvenuti nell'universo Red Bull, l'azienda austriaca che, partendo con la vendita dell'omonima bibita energetica, ha dato vita ad un vero e proprio impero sportivo.
La nomina di Jürgen Klopp a responsabile globale del settore calcio è soltanto l'ultimo episodio di "espansione" del gruppo. All'orizzonte già si prospetta l'ingresso in un nuovo club, il Paris FC: un'operazione da fare insieme alla famiglia Arnault per "sfidare" il PSG per l'egemonia calcistica, e non solo, nella capitale francese. Progetti ambiziosi e apparentemente spregiudicati che seguono, però, un piano di marketing e di costruzione di un'immagine vincente a livello globale.
Auto, moto, hockey e calcio
Attualmente del "mondo" Red Bull fa parte l'omonima scuderia di F1 che ha vinto mondiali piloti e costruttori e che, per il momento, ha dato il miglior ritorno di immagine. In MotoGP c'è la Ktm Red Bull oltre ad un Gran Premio, quello in Austria, che si disputa sul "Red Bull Ring" di Spielberg. Ma non basta, c'è anche la scuderia di Superbike. Due invece le squadre Red Bull nell'hockey su ghiaccio: l'EC Salisburgo e l'EHC Monaco.
Ma è nel calcio che la galassia si sta dilatando con maggiore vitalità. Basta leggere la lista di club "affiliati": Salisburgo in Austria, Bragantino e RB Brasil in Brasile, New York Red Bulls negli USA, Liefering ancora in Austria e Lipsia in Germania. Quest'ultimo scelto esclusivamente per le iniziali "RB" del club in quanto la Federcalcio tedesca non consente di sponsorizzare il nome delle squadre. Tutte le società hanno gli stessi colori sociali (a volte cambiati proprio per "aderire" al programma) e condividono le strategie di scouting. A volte, per favorire l'interscambiabilità dei giocatori, hanno anche lo stesso modello tattico di gioco.
Il sistema sembra funzionare. Il Salisburgo è ormai una realtà a livello europeo. Le maggiori soddisfazioni arrivano però dal Lipsia. I tedeschi partiti in terza serie tra lo scetticismo generale ed il disappunto dei tifosi per il cambio di nome e colori, ha scalato velocemente le classifiche fino a raggiungere la Bundesliga e partecipare alla Champions. A questo elenco potrebbe aggiungersi il Paris FC, ora in Ligue 2. L'obiettivo dichiarato è il derby stellare con il PSG.
Il fallimento africano
Tra i tanti successi, però, vanno registrati anche alcuni fallimenti. Nel 2008 Red Bull aveva lanciato il programma Red Bull Ghana, investendo nel paese africano. I risultati sperati non sono giunti, così l'esperienza è terminata.
Giovani, marketing e promozione del marchio
Ma come funziona il sistema Red Bull? Sebbene non ci sia un documento ufficiale in merito, il programma al quale è stato messo a capo Klopp prevede di investire sui giovani. Alcune squadre, come il Liefering ad esempio, sono utilizzate come giovanili o club per far maturare esperienza ai "prospetti".
Tutti i club del circuito tendono a sviluppar tattiche di gioco simili proprio per consentire l'intercambiabilità. Al di là dell'aspetto sportivo a muovere il movimento è il marketing.
La Red Bull ha subito adottato politiche aggressive per farsi spazio nel mercato delle bibite dominato da grandi players mondiali, come la Coca Cola. Per farlo è arrivata ad investire il 30% del proprio fatturato in operazioni di promozione. Lo sport è uno dei veicoli scelti per queste attività. Non a caso, non soltanto i club, ma tanti campioni sportivi sono stati testimonial del gruppo. Dapprima gli investimenti hanno riguardato una nicchia: gli sport estremi. Poi l'ingresso nel mondo dei motori ed infine in quello degli sport di squadra come il calcio. L'azzardo imprenditoriale ha funzionato.
La storia dell'azienda
È interessante ripercorrere la storia dell'azienda austrica. Si può dire che tutto è iniziato con un cocktail in Thailandia. Il marchio è stato creato nel 1987 da Dietrich Mateschitz in Austria. L'imprenditore, morto nel 2022, iniziò la produzione e commercializzazione di una bevanda energetica, ispirata ad alcuni prodotti già diffusi in Asia.
In particolare, l'imprenditore austriaco si rifece alla Krating Daeng, bevanda thailandese il cui nome significa "Toro Rosso". Con il suo socio thailandese iniziò l'avventura ora arrivata a 10 miliardi di lattine vendute.