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L'elogio della bellezza: Gasperini sfida Xabi Alonso nella finale più spettacolare dell'anno

Raffaele R. Riverso
Gian Piero Gasperini, il maestro nerazzurro
Gian Piero Gasperini, il maestro nerazzurroGetty Images via AFP
All'Aviva Stadium di Dublino ci sarà da divertirsi e, alla fine della partita, a prescindere dal risultato finale, entrambi gli allenatori meriteranno di ricevere gli onori riservati ai vincitori perché si sono meritati il rispetto di tutti gli appassionati dello sport più amato al mondo. Uno sport che loro hanno contribuito a rendere ancor più bello.

Al netto degli intramontabili Carlo Ancelotti e Pep Guardiola, entrambi a un passo da quelli che sarebbero due traguardi storici per il Real Madrid e il Manchester City, nessun altro allenatore è riuscito ad accaparrare, meritatamente, più di Xabi Alonso e Gian Piero Gasperini i riflettori dell'opinione pubblica internazionale.

Ancor più di quel Roberto De Zerbi che con il suo Brighton si è spento dopo un brillante avvio di stagione e di quel Michel che con il suo Girona è riuscito a conquistare una pazzesca qualificazione alla prossima edizione della Champions League.

La finale di Europa League
La finale di Europa LeagueFlashscore

Xabi e il Gasp si sfideranno, infatti, mercoledì sera, nella finale di una delle edizioni di Europa League più emozionanti e di alto livello degli ultimi anni.

Prova ne sia che a contendersi la cara, vecchia Coppa Uefa saranno i fiammanti vincitori della Bundesliga che non hanno ancora perso nemmeno una partita e i ragazzi terribili della squadra rivelazione non solo del campionato italiano, dov'è in lizza per un piazzamento Champions dopo aver raggiunto (e perso) la finale di Coppa Italia, ma probabilmente dell'intero panorama europeo.

Cronaca di una Bundesliga annunciata

E già, perché che il Bayer Leverkusen avrebbe potuto conquistare il primo titolo di campioni di Germania della propria storia lo si è capito sin dalle prime battute di un torneo che ha visto il proprio campione in carica, il Bayern Monaco, cedere il passo all'arrembante avversario, ostaggio della propria crisi d'identità (non solo sportiva).

 

Ed è proprio sul forte senso identitario che, invece, Xabi Alonso e Gasperini hanno poggiato le basi del proprio successo, ottenendo non solo dei risultati che sono andati ben oltre ogni più rosea aspettativa, ma innamorando il vecchio continente con il proprio bel gioco e le innumerevoli risorse tecnico-tattiche che hanno permesso a entrambi gli allenatori di continuare a stupire anche quando sembrava che i tecnici rivali fossero riusciti a decifrere i loro enigmi.

Una Dea brava, ma sfortunata

Poi, se ti chiami Atalanta, può anche succedere di perdere una finale contro la Juventus, la Vecchia Signora del calcio italiano. E potrebbe anche succedere di perdere l'altra finale stagionale contro l'unica squadra ancora imbattuta dei principali tornei continentali. Ma anche se andrà a finire proprio così, sarebbe da ciechi mettere in discussione i meriti del meraviglioso lavoro del tecnico piemontese.

Sotto questo aspetto, c'e da dire che la Dea non è stata molto fortunata, a differenza del Bayer Leverkusen che, il prossimo 25 maggio, tre giorni dopo l'ultimo atto dell'Europa League, nella finale della DFB Pokal (la Coppa di Germania), se la vedrà con il Kaiserslautern, squadra della 2.Bundesliga che sta ancora lottando per non retrocedere in terza divisione.

I complimenti di Xabi

"L'Atalanta è l'avversario più duro d'Europa, con un super allenatore - il sincero elogio di Xabi Alonso - . Dovremo essere al massimo per avere una chance perché per me sono una squadra top".

La felicità di Xabi Alonso dopo aver conquistato il pass alla finale
La felicità di Xabi Alonso dopo aver conquistato il pass alla finaledpa Picture-Alliance via AFP

Insomma, "l'avversario più duro d'Europa" contro gli imbattibili tedeschi. Difficile immaginare come andrà a finire. Quello che è certo è che, all'Aviva Stadium di Dublino, ci sarà da divertirsi e, alla fine della partita, entrambi gli allenatori meriteranno di ricevere gli onori riservati ai vincitori, perché sia Xabi Alonso che Gasperini si sono meritati, a prescindere dal risultato di una partita (sia pure una finale), il rispetto di tutti gli appassionati dello sport più amato al mondo. Uno sport che loro hanno contribuito a rendere ancor più bello.