"Esser qui mi rende un uomo felice, torno in un ambiente che penso di conoscere abbastanza bene. Dovrò mettere anche io un piccolo mattone in tutte le dinamiche che andremo a vivere".
Lo dice Gianluigi Buffon, nel giorno della presentazione da nuovo capodelegazione dell'Italia, ruolo ricoperto prima da Vialli: "Di lui ho un ricordo bellissimo, avevamo un rapporto straordinario anche fuori dal campo, una condivisione totale".
![Gianluca Vialli e l'inseparabile Roberto Mancini Gianluca Vialli e l'inseparabile Roberto Mancini](https://livesport-ott-images.ssl.cdn.cra.cz/r900xfq60/d67c46cd-057d-4451-841c-c86660cf4c86.jpg)
"Aver la presunzione di poter essere da subito al pari suo sarebbe sbagliato, ognuno di noi ha un proprio passato, attraverso cui matura: non sarei all'altezza di essere come Vialli. Cercherò di essere sempre me stesso, per come sono stato apprezzato".
"È un cruccio - ha poi concluso - non aver fatto il mio 6/o mondiale, ma la vita mi ha saputo ripagare. Che Italia vorrei? Generosa e capace di tornare a emozionare".
Spalletti scelta giusta
E sull'avvicendamento in panchina: "In questi giorni sono stato accanto al presidente Gravina e a Spalletti, ho sentito parlare di concetti, valori, emozioni che sono imprescindibili se si vuole arrivare ad un obiettivo. Penso che l'Italia abbia trovato l'uomo giusto al momento giusto".
"Quella di Mancini - ha detto l'ex portiere azzurro - è stata una scelta inaspettata. Ma la Figc si è mossa in maniera celere, e soprattutto bene".