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Parigi 2024: tanti talenti emergenti pronti per i Giochi, ma la boxe olimpica è alle corde

L'irlandese Kellie Harrington (in rosso) a Belgrado all'inizio dell'anno
L'irlandese Kellie Harrington (in rosso) a Belgrado all'inizio dell'annoAFP
Muhammad Ali, Floyd Mayweather e Lennox Lewis sono tra i grandi del pugilato che si sono affermati alle Olimpiadi e, ora, una nuova generazione di pugili è ansiosa di seguire le loro orme a Parigi.

Tuttavia, ci sono seri dubbi sulla permanenza di questo sport nel programma olimpico.

Il pugilato ha fatto il suo debutto alle Olimpiadi moderne nel 1904 e da allora è stato contestao in tutti i Giochi estivi, a eccezione delle Olimpiadi del 1912 a Stoccolma, perché la legge svedese lo vietava.

Ai Giochi di Tokyo, invece, è stato inserito soltanto sotto la supervisione del Comitato Olimpico Internazionale.

Il Cio ha sospeso, infatti, il riconoscimento dell'International Boxing Association nel 2019 a causa di problemi di governance, finanziari ed etici e l'anno scorso gli ha ritirato anche il riconoscimento dell'organo di governo.

Sarà così, di nuovo il Cio a organizzare nuovamente la boxe nella capitale francese e ha dato a questo sport tempo fino al 2025 per mettersi in regola, altrimenti rischia di essere escluso dalle Olimpiadi di Los Angeles del 2028.

In questo contesto di incertezza, quasi 250 pugili - per la prima volta equamente divisi tra uomini e donne - si daranno battaglia tra il 27 luglio e il 10 agosto, il penultimo giorno dei Giochi.

La boxe femminile ha fatto il suo debutto olimpico a Londra 2012 con tre categorie di peso, ma a Parigi ce ne saranno sei, a testimonianza della crescita di questo sport.

Il pugilato olimpico si svolgerà alla North Paris Arena, alla periferia della città, e al Roland-Garros, meglio conosciuto come la sede degli Open di Francia di tennis.

Tra i protagonisti della competizione femminile ci sarà l'irlandese Kellie Harrington, che ha vinto il titolo dei pesi leggeri a Tokyo.

Ad aprile ha subito la sua prima sconfitta in tre anni e sa che la pressione è alta dopo che le sue gesta del 2021 l'hanno catapultata sotto i riflettori.

"Non si tratta di essere la più grande o di vincere di nuovo una medaglia", ha detto recentemente la 34enne ai media irlandesi.

"Voglio solo portare a termine questo compito perché è quello per cui ho lavorato".

Nella gara femminile è presente anche Cindy Ngamba, nata in Camerun ma trasferitasi in Gran Bretagna all'età di 11 anni, che rappresenterà la Squadra Olimpica dei Rifugiati.

Una prospettiva deliziosa

Ci sono diverse storie da raccontare anche nella competizione maschile, che vedrà la partecipazione di campioni olimpici in carica, di pugili con esperienza da professionisti e talenti emergenti.

Guidati in passato da pugili come Ali, Mayweather, George Foreman, Roy Jones Jr ed Evander Holyfield, gli Stati Uniti sono la nazione di maggior successo nella storia della boxe olimpica.

Ma i suoi uomini non sono riusciti a portare a casa l'oro dopo Andre Ward - un altro che poi è diventato campione del mondo - nel 2004.

Le loro speranze di porre fine a questo periodo di digiuno sono guidate dal 21enne peso piuma Jahmal Harvey.

Cuba è un'altra nazione con grande tradizione pugilistica e con Arlen Lopez e Julio Cesar La Cruz ha due pugili di grande valore che vogliono vincere l'oro per la terza volta.

Solo tre pugili ci sono riusciti nella storia dei Giochi.

La Gran Bretagna è un'altra potenza, sia nel pugilato femminile che in quello maschile.

Anthony Joshua ha vinto l'oro per i padroni di casa a Londra 2012 prima di diventare professionista e campione del mondo dei pesi massimi.

La Gran Bretagna ripone grandi speranze nel 27enne peso supermassimo Delicious Orie, indicato come il prossimo possibile Joshua e campione in carica dei Giochi del Commonwealth.

Orie, sparring partner di Joshua, ha dichiarato una volta: "Alcuni dicono che io sia il nuovo Anthony Joshua, ma un giorno mi propongo di essere ancora migliore e di dominare".

Waseem Abu Sal sarà il primo pugile palestinese a gareggiare alle Olimpiadi dopo aver ottenuto una wild card.

"Questo è il mio sogno da quando avevo 10 anni", ha dichiarato all'AFP nella sua palestra nella città di Ramallah, nella Cisgiordania occupata.

"Ogni giorno mi svegliavo chiedendomi come fare per andare alle Olimpiadi".