Boban lascia la Uefa per disaccordi con Ceferin: "Vado via a malincuore"
Zvonimir Boban ha deciso di lasciare l'Uefa dopo tre anni di lavoro in qualità di "Head of football". Il croato, ex calciatore del Milan e altre squadre, ha voluto abbandonare il massimo organo del calcio europeo per disaccordi con il presidente Aleksander Ceferin, che lo elesse consigliere personale nell’aprile 2021. Le ragioni principali pare siano relative a una modificazione dello statuto da parte dello stesso presidente sloveno, che intenderebbe candidarsi nuovamente per un altro mandato, qualcosa che per l'ex calciatore riguarda la cosiddetta "bad governance".
Disaccordo
Di seguito la prima parte del testo che motiva le sue dimissioni: "Ho parlato e discusso con il presidente dell'UEFA riguardo a un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell'UEFA e consentire allo stesso Presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il Presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale - e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione. Paradossalmente nel 2017 è stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano chiaramente tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il “modus operandi “di tutto il vecchio sistema. È stata una cosa straordinaria per il calcio e anche per Ceferin stesso.
Etica
La lettera prosegue, con il croato che fa leva sulla mancanza di etica da parte di Ceferin: "Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno Io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. In questi tre anni il rapporto e la collaborazione con Aleksander e con tutti i colleghi in Uefa è stata ottima. Li ringrazio per questo augurando loro tutto il bene possibile. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio la Uefa".