Nel tentativo di "stabilire la calma", la federazione olandese ha deciso che il giocatore non sarà in contatto con il resto della delegazione, quindi non resterà nel Villaggio Olimpico e non parlerà con i giornalisti, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa olandese ANP. Ma disputerà regolarmente i Giochi insieme al compagno Mathew Immers.
Steven van de Velde, 29 anni, è stato condannato a quattro anni di carcere dopo aver ammesso di aver violentato una ragazzina di 12 anni, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Telegraph.
L'atleta ha scontato parte della sua pena in Gran Bretagna ed è stato poi trasferito nei Paesi Bassi, dove ha finito per essere rilasciato prima di tornare al beach volley nel 2017.
"Conosciamo la storia di Steven", ha dichiarato Michel Everaert, segretario generale della Federazione olandese di pallavolo (Nevobo), in una dichiarazione rilasciata a fine giugno in occasione della sua convocazione. "È stato giudicato colpevole all'epoca secondo la legge inglese e ha scontato la sua pena", ha aggiunto.
Secondo l'istituzione olandese, il giocatore avrebbe ammesso di aver commesso "il più grande errore" della sua vita. "Non posso tornare indietro, devo sopportare le conseguenze", ha aggiunto.
Gli esperti consultati dalla Nevobo e dal Comitato olimpico olandese hanno affermato che non c'è alcuna possibilità che van de Velde commetta un nuovo reato.
L'ex nuotatore e capo della delegazione olandese alle Olimpiadi, Pieter van den Hoogenband, si è detto "sorpreso" dal "tumulto" che circonda l'atleta.
"È stato attivo nello sport internazionale, nel mondo del beach volley, per molto tempo. Ha partecipato a Coppe del Mondo, ma ai Giochi è diverso e le cose si amplificano", ha detto Van den Hoogenband.