A un giornalista che gli chiedeva se questa stagione fosse stata un fallimento, il due volte MVP (2019, 2020) ha risposto bruscamente: "Mi avete fatto la stessa domanda l'anno scorso (dopo l'eliminazione in semifinale di conference contro Boston, ndr). E tu? Vieni promosso ogni anno? No, giusto? Quindi ogni anno di lavoro si traduce in un fallimento? Sì o no? No".
"Ogni anno si lavora per raggiungere un obiettivo. Ci sono delle tappe per raggiungere il successo. Michael Jordan ha giocato 15 anni e ha vinto sei campionati. Gli altri nove anni sono stati un fallimento?", ha insistito.
"Ci sono giorni in cui puoi avere successo, altri in cui non puoi. Ci sono giorni in cui tocca a te e giorni in cui non tocca a te. Non si vince sempre. E quest'anno sarà un'altra squadra a vincere. Dal 1971 al 2021 non abbiamo vinto un campionato per 50 anni, sono stati 50 anni di fallimenti? No. Erano pietre miliari e alla fine eravamo pronti a vincerne uno. E spero che ne vinceremo un altro", ha continuato Antetokounmpo.
Nella fatale sconfitta contro gli Heat sul parquet di casa (128-126 dts), il mostro greco non ha deluso con 38 punti e 20 rimbalzi all'attivo. Ma non è riuscito a tirare i tiri liberi, realizzando solo 10 su 23 tentativi."Non ne ho fatti abbastanza. Questo è quanto. Se avessi fatto quei tiri, sarebbe stato diverso. Ci sono giorni in cui ce la fai, altri in cui sbagli. Oggi è stato uno di quei giorni", ha sbuffato.
"Tornerò l'anno prossimo, prenderò le buone abitudini, cercherò di migliorare e spero di vincere di nuovo un campionato", ha promesso Antetokounmpo, che ha solo 28 anni, aggiungendo: "Me ne ricorderò e non voglio trovarmi di nuovo in quella situazione. Ma questo è il basket, quindi probabilmente mi ritroverò in quella situazione".