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Atletica, dal Kenya si impegnano nella lotta al doping

Atletica, dal Kenya si impegnano nella lotta al doping
Atletica, dal Kenya si impegnano nella lotta al dopingProfimedia
Il Ministro dello sport locale ha annunciato l'impegno della federazione a livello etico

"Non permetteremo a individui non etici di rovinare la reputazione del Kenya attraverso il doping". Queste le recenti dichiarazioni su Twitter de ministro dello sport del Kenya, Ababu Namwamba, che urla: "Dobbiamo sconfiggere il doping e i suoi autori". Il tutto in seguito alla minaccia della World Athletics di imporre alcuni divieti ai prossimi eventi dopo una serie importante di positività.

L'intenzione del governo locale è quella di allontanare qualsiasi possibile accusa di doping, ed è per questo che l'organo di governo ha promesso d'investire ben 5 milioni di dollari all'anno per prossimi cinque anni, come riferito dal giornale Daily Nation. Sempre Namwamba ha affermato di star adottando "misure ferme" di aver messo in atto una politica di "tolleranza zero" nei confronti del doping.

Va ricordato, infatti, che sono ben cinquantacinque gli atleti kenioti sono attualmente squalificati e otto provvisoriamente sospesi, da quanto riporta l'ornanismo indipendente Athletics Integrity Unit (AIU). In questo contesto va specificato inoltre che il Kenya è un paese di "Categoria A" secondo le regole antidoping di World Athletics, il che significa che i suoi atleti devono sottoporsi ad almeno tre esami delle urine e del sangue senza preavviso, al di là di quanto riguarda le competizioni prima dei grandi eventi.

Tra i kenioti sorpresi a usare sostanze vietate ci sono la vincitrice della maratona di Boston del 2021 Diana Kipyokei (28) e la connazionale Betty Wilson Lempus, che sono state provvisoriamente sospese il mese scorso per aver usato triamcinolone acetonide.

 

 

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