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A tutto Galliani: dall'appoggio a Trentalange ai tempi di gioco effettivi nel calcio

Adriano Galliani
Adriano GallianiProfimedia
L'ad del Monza ha elogiato il presidente Aia, finito nel mirino del caso D'Onofrio, e poi ha auspicato i tempi effettivi da 30 minuti ciascuno nel calcio.

Una lunga conferenza stampa quella di Adriano Galliani allo U-Power Stadium, in cui l'ad del Monza ha coperto disparati argomenti.

Inanzitutto, quello che riguarda il presidente dell'Aia Alfredo Trentalange, finito al centro della vicenda d'Onofrio (l’ex capo procuratore arbitrale arrestato in un’inchiesta per narcotraffico internazionale che Trentalange non aveva mai indagato): "Cosa sia successo francamente non lo so, ma so che ho conosciuto bene Trentalange ed è una persona ultra perbene". 

Poi, il commento sulle seconde squadre, un grande tema per rilanciare il settore giovanile azzurro che però Galliani ha bocciato: "C'è un problema di fondo: il tema delle seconde squadre riguarda le società di A, ma se poi un team retrocede in B che si fa? Il problema è che, a differenza delle americane, le nostre leghe sono aperte. Con promozioni e retrocessioni. E chi va in B cosa fa? Vende la seconda squadra a chi viene promosso? Ecco, per questo motivo la vedo difficile".

Apertura totale, invece, sui tempi effettivi, un progetto della Fifa di cui abbiamo avuto già un assaggio in Qatar, con i maxi recuperi assegnati nel corso del Mondiale. La proposta di Galliani è stata quella di due tempi effettivi da 30 minuti ciascuno, "perché a calcio si gioca troppo poco". L'ad ha spiegato: "Ne ho parlato anche con Collina: quando il pallone si ferma, si dovrebbe fermare l'orologio. Auspico che il calcio possa andare in questa direzione. Da grande appassionato di basket, dico che si dovrebbe giocare di più".