Pioli non le manda a dire: "Si sta parlando troppo e da troppo tempo di me"
"Si sta parlando troppo e da troppo tempo di me. Credo che questo non abbia fatto bene a nessuno. Non a me".
Lo dice il tecnico del Milan Stefano Pioli alla vigilia del derby di Milano, ora che il suo destino sembra essere segnato.
"Critiche? Non mi interessa, avete diritto di criticare e giudicare - commenta amareggiato l'allenatore rossonero -, sia la stampa che i tifosi. C'è chi lo ha fatto con rispetto e chi meno. Ma è una cosa che non posso cambiare".
"Al mio Milan chiedo di vincere domani, di fare bene qui alla fine. Arrivavamo da un ciclo di sette vittorie poi siamo stati battuti dalla Roma ma non giocando come sappiamo fare".
I rossoneri sono reduci da cinque ko nella stracittadina e nell'ambiente c'è un solo risultato accettabile, la vittoria.
"La squadra sa che è importantissimo questo derby - conferma Pioli - perché arriviamo da cinque sconfitte e c'è il rischio che l'Inter vinca lo scudetto contro il Milan. I giocatori lo hanno capito, poi bisogna metterlo in campo".
Pioli parla già da ex
"La squadra non deve giocare per me, ma per la maglia, i tifosi. Non devono vincere per me. Domani quello che conta è la prestazione, il risultato, non Pioli".
Anche se sembra ormai certo il suo addio a fine stagione, Pioli è irritato da alcune critiche, la conferenza stampa è tesissima. Non risponde a chi gli chiede un bilancio o di parlare di errori commessi. "Rispondo a fine stagione, dirò cosa non ha funzionato e perché", ribadisce.
Poi ammette: "Le esperienze qui le ho fatte e sicuramente mi porterò via qualcosa. Cosa penso di poter dare ancora? Tutto mi sento di dare, come ho fatto dal primo giorno. Ho dato tutto e ricevuto tantissimo".